PASSEGGIATA NATURALISTICA LUNGO I VILLAGGI WALSER
Giunti nelle località di Gressoney (Saint Jean e la Trinité), ci si trova meravigliati davanti all’immensità dei ghiacciai del Monte Rosa, il lungo massiccio che si estende dall’antico valico del Teodulo in Valtournenche, al Passo del Monte Moro in Piemonte.
Questi furono luoghi molto cari e frequentati anche dalla Regina Margherita di Savoia, amante delle escursioni.
Da un punto di vista naturalistico infatti, tutta la Valle del Lys è caratterizzata da una montagna davvero selvaggia e ricca di biodiversità, dai prati fioriti primaverili al colore caldo e avvolgente dell’autunno nella bassa quota, in cui il castagno è il protagonita.
Un ambiente variegato popolato da piante pioniere tipiche delle zone fresche, intervallate da altissime confiere talvolta secolari che si estendono fino agli ampi pascoli alpini per poi lasciar spazio alle superfici glaciali.
Ma la parte più alta della vallata fu davvero importante e conosciuta in quanto percorsa dal “grande sentiero walser”.
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I WALSER
Questa è una terra di tradizioni secolari, riscontrabili tutt’oggi nelle caratteristiche abitazioni di origine Walser.
I Walser furono dei pastori nomadi, un popolo che a partire dal XII secolo, colonizzò queste terre contribuendo a foggiarne il paesaggio. L’instaurarsi di un periodo relativamente pacifico e il conseguente aumento della popolazione e sicuramente una condizione climatica favorevole, spinse infatti molte persone ad emigrare in cerca di nuovi territori.
Simbolo della cultura walser sono ad esempio gli stadel ma anche il costume tradizionale, indossato un tempo anche dalla Regina e utilizzato oggi nella festa patronale di San Giovanni, e soprattutto il dialetto arcaico, ossia il titsch e töitschu, che costituisce la seconda minoranza linguistica importante in Valle d’Aosta.
GLI STADEL O CASE WALSER
In tutto l’arco alpino le case della trazione rurale sono semplici e funzionali ma realizzate con grande ingengno, abilità e adattamento alle condizioni della natura, un “saper fare” che ha reso l’uomo un abile costruttore.
Le costruzioni più antiche erano formate da due piani. Al piano terreno in pietra si situava la stalla del bestiame con accanto l’abitazione delle persone, condividendo con gli animali gli stessi spazi e il calore. A lato della stalla spesso era anche presente una piccola cantina.
La parte superiore della casa completamente in legno era lo stadel o granaio costruita in tronchi di larice e serviva da deposito per i covoni e come aia di trebbiatura.
I due piani erano separati da pilastrini in legno terminanti con un disco largo in pietra e servivano ad isolare la parte superiore dall’umidità della stalla e dall’ingresso nel granaio ai roditori.
Ubicazione:
Ai bordi del torente Lys, che sgorga dal ghiacciaio, si stringono diverse abitazioni in legno e pietra mentre altre invece si situano in luoghi riparati accanto ai massi e su balze glacaili. Un esempio è anche il villaggio Alpenzu edificato in un punto davvero panoramico a strapiombo sul fondo valle.
Oggi molte di queste splendide abitazioni sono state oggetto di recupero e restauro dal grande valore ambientale e storico, alcune delle quali divenute strutture ricettive.
Nella vallata vi sono anche spendide ville dimore storiche di fine 1800 degne di nota.