IL CAMMINO DI SAN MARTINO
Le tappe storico culturali in Valle d’Aosta
con guida turistica
Sin dall’epoca pre-romana, in Valle d’Aosta esisteva una vasta rete viaria costituita da sentieri collinari e percorsi che lentamente si inerpicavano a quote sempre più elevate per sfuggire al fondo valle paludoso e purtroppo impraticabile a causa delle esondazioni e ruscellamenti delle montagne.
Itinerari non facili da solcare, che permettevano però un costante passaggio di persone, di scambi commerciali e culturali, attraversando luoghi poco conosciuti, se non dalle antiche popolazioni locali, quali I Salassi, e che percorsi ancora oggi, regalano panorami davvero suggestivi.
Vista la vocazione strategica che contraddistingue da sempre il nostro territorio di confine con quelle che furono le terre Galliche e germaniche, il passaggio attraverso la Valle d’Aosta, fece gola ai romani che qui, oltrepassando gli alti Colli, mirando alla loro espansione.
La dura roccia granitica valdostana, venne spaccata, intagliata e levigata, per la costruzione della “Via romana delle Gallie”, di cui si conservano tracce evidenti risalenti ad oltre 2000 anni di storia.
Cosa accadde dopo?
E’ proprio questo antico percorso viario romano che nel tempo venne ricalcato da altri importantissimi itinerari.
La “Via Francigena” ad esempio ma anche il meno noto “Cammino di San Martino”, un itinerario che collega la lontana Ungheria con la città di Tours, in Francia e che giunto sin qui, attraversa tutta la Valle d’Aosta in senso est-ovest.
La figura storica di SAN MARTINO ed
il suo itinerario
Festeggiato l’11 novembre il Santo è chiamato anche l’ “Apostolo delle Gallie”.
Nacque nel 316 in Pannonia (attuale Ungheria) il suo nome, Martino venne scelto dal padre, in onore di Marte, il dio della guerra e in quanto figlio di un generale romano, venne avviato fin da piccolo alla carriera militare.
Trasferitosi a Pavia assieme ai genitori all’età di 10 anni, conobbe la religione cristiana e divenne catecumeno. Benché egli volesse abbandonare la carriera militare, fu obbligato a seguire il padre nella cavalleria militare per tre anni, sotto gli imperatori Costanzo e Giuliano.
La sua indole umile e compassionevole verso I malati e I poveri, lo portarono a compiere un gesto caritatevole per il quale è ricordato.
In un rigido inverno del 335 Martino incontrò un mendicante seminudo e vedendolo sofferente, tagliò in due il suo mantello militare per coprirlo e dargli riparo dal gelo.
La notte seguente vide in sogno Gesù rivestito della metà del suo mantello militare e gli udì dire, “il soldato romano non battezzato mi ha vestito”. Quando si svegliò vide il suo mantello integro.
Chiese ed ottenne in seguito dall’imperatore l’esenzione dalle armi.
Si convertì al cristianesimo e fu uno dei fondatori del monachesimo in occidente. Venne nominato Vescovo di Tours nel 317.
Dalle caratteristiche simboliche come quelle di difendere in quanto soldato e di esorcizzare il male in quanto uomo dalla compassione e dalla fede, alla figura di San Martino, Vescovo caritatevole sono dedicati in Europa migliaia di luoghi e chiese che portano il suo nome.