UNA VISITA INSOLITA
DOVE SI E’ NASCOSTO L’ANTICO ANFITEATRO DI AOSTA ?
SITUATO IN UNO DEI QUARTIERI PIU’ GRANDI E FREQUENTATI DELLA CITTA’ ROMANA
Troppo spesso confuso con il teatro romano e utilizzato anch’esso per lo spettacolo, ma di tutto altro genere rispetto alla commedia, la traccia del grande Anfiteatro è ancora presente nella città.
Lo troviamo oggi in un luogo che ha mutato il suo aspetto nel corso dei secoli. E’ il Convento di San Giuseppe, un tempo appartenuto alle monache di Santa Caterina, dal 1247 al 1831 circa, circondato oggi da meleti e da giardini inondati di sole, in quella che è diventata un’isola di pace.
Una sorpresa inaspettata che appare proprio nel cortile interno del Convento, in cui è facile notare la particolarità della struttura abitativa di forma semicircolare, che venne realizzata come prolungamento nel corso dei secoli, al di sopra di quello che era un grande monumento!
Le 8 arcate in puddinga, benché tamponate nel tempo, riecheggiano con grande impatto visivo.
IL RUOLO DI UN ANFITEATRO
Quasi sempre, questo colossale monumento veniva edificato all’esterno delle mura della città romana per favorire l’afflusso degli spettatori evitando così affollamenti nella zona urbana.
Tra le varie arene edificate dai romani nel mondo, il più famoso e imponente rimane l’Anfiteatro Flavio, ovvero il Colosseo di Roma.
Gli anfiteatri erano luoghi costruiti ed utilizzati per quegli spettacoli che dovevano divertire e svagare il pubblico, in quella che era la cultura ed il pensiero del tempo. Si svolgevano quindi combattimenti tra uomini cioè tra gladiatori, termine latino che si riferisce alla spada, o contro animali feroci ed in alcuni casi, l’allagamento voluto della cavea serviva per le battaglie navali.
Con l’affermarsi del Cristianesimo i giochi cruenti persero di interesse fino alla loro abolizione ufficiale nel 404 d.C.
ARCHITETTURA dell’Anfiteatro
Teatro e Anfiteatro, due strutture non perfettamente allineate all’interno dello stesso quartiere!
Questa insolita particolarità è giustificata dal fatto che la grande arena risale infatti ad un periodo successivo, ovvero al I° sec. d.C. sotto l’imperatore Claudio.
L’edificio scoperto, si presentava di forma ellittica di 94×74 metri e poteva articolarsi su 2 o 3 piani. Le ampie gallerie conducevano al settore delle sedute.
L’arena centrale, scavata nel terreno al di sotto del suolo di calpestio, era costituta da una pavimentazione di sabbia, era sovrastata dalle gradinate che si susseguivano in modo concentrico lungo tutto il perimetro della cavea, protette da un velarium.
Da antiche stutture fatte di legno, queste grandi opere si trasformarono in edifici in pietra, stabili, ed in questo caso deocorato soprattutto con grande impiego di marmo bardiglio, grigio chiaro locale.
Bastano pochi resti mimetizzati di questo colossale monumento di oltre 2000 anni per emozionarsi ancora e rendersi conto della grandezza e dell’abilità ingegneristica romana!
Immergiti in una visita insolita della città e curisosa tra aneddoti e particolarità
che spesso sfuggono agli sguardi meno attenti, prenotando la tua visita guidata