VISITA GUIDATA di
Chamonix, Montenvers e la Mer de glace
Una gita d’oltraple può riservare sorprese emozionanti! Courmayeur e Chamonix, i 2 paesi ai piedi del Monte Bianco, uno situato sul versante italiano e l’altro in quello francese, sapranno regalarvi scenari indimenticabili.
Chamonix:
da borgo alpino a “capitale” dello sci, cosa vedere
Chamonix, oggi vivace capitale francese dello sci e dello sport invernale è un piccolo piccolo borgo dell’alta Savoia, nato ai piedi del versante occidentale del grande massiccio montuoso, in un territorio caratterizzato da valli e villaggi da scoprire e vivere sia in estate che in inverno.
Come territorio di forte passaggio venne conquistato da popolazioni celtiche e poi romane ma la sua storia ebbe inizio sul finire dell’anno mille, quando Aymone I° di Ginevra fece donazione della giurisdizione del luogo ai padri benedettini dell’Abazzia di San Michele in Val di Susa.
Dopo molti secoli di vita tranquilla e isolata, Chamonix passò sotto il ducato di Savoia e precisamente entrò a far parte del regno di Sardegna nel 1713.
Con la scoperta della montagna e l’esplorazione dei ghiacciai del Montenvers, ad opera di due stranieri inglesi nella prima metà del 1700, la località divenne rinomata e dovette dare ospitalità a numerosi appassionati di alpinismo che si susseguirono nel tempo.
L’Ascensione del Monte Bianco
Come accadde sul versante italiano, anche qui nacque un’associazione formata dalle guide alpine di Chamonix per gestire l’accompagnamento sicuro in montagna e nel 1786 il Monte Bianco, quota 4810 m. venne conquistato per la prima volta da Michel Balmat, un ricercatore di cristalli e dal medico Jacques Paccard, tutti e due di Chamonix.
L’alpinismo aveva ormai gettato le sue fondamenta!
Nella piazzetta del Casino’, una emozionante scultura monumentale in bronzo, celebra il ricordo della storica impresa voluta da Horace Benedict de Saussure, scienziato ginevrino che promise una lauta ricompensa a chi per primo avesse conquistato la cima per calcolarne l’altezza. L’alpinista Jacques Balmat a fianco a lui, gli indica la via.
Da Borgo alpino a Centro storico
L’inarrestabile sviluppo urbano e la nascita di alberghi ha caratterizzato il centro storico da architetture che variano dai caratteristichi chalet in legno, agli edifici in stile Liberty della belle époque.
Tra le piazzette affollate di Café e brasserie e i negozi legati al tema della montagna, spicca su un piccolo promontorio la bella e antichissima chiesa di Saint Michel, sorta non a caso nel punto più alto del borgo per essere un punto di riferimento per la popolazione.
Il presbiterio della confraternita, installato a destra dell’edificio religioso venne ceduto, diventando la sede delle guide alpine e dei maestri di sci, oggi con il nome di “Maison de Montagne“.
Gastronomia Savoyarda
La vallata si caratterizza per una cucina tradizionale legata ai sapori di montagna, accanto a piatti dal carattere internazionale.
Molto apprezzati sono le grandi varietà di formaggi come ad esempio il Beaufort, il Morbier, l’Emmental de Savoye.
Da non perdere la Fondue Savoyarde e la Raclette, tutti e due a base di formaggio fuso, accompagnato da crositni di pane o patate.
Per i più golosi, tra i dolci non può mancare l’assaggio della “Galette des rois“, un tortino basso a base di pasta sfoglia dorata, che da tradizione viene consumata nel giorno dell’Epifania, in quanto legata all’incontro del bambin Gesù con i Re Magi.
All’interno del dolce, farcito con marmellata o cioccolato, si nascondeva un dono.
I Musei di Chamonix
Il Museo alpino allestito all’interno dell’antico Hotel “Chamonix Palace”, un elegante edificio della belle époque ha lo scopo di salvaguardare e valorizzare il patrimonio storico del territorio del Monte Bianco.
L’epsosizione permanente permette di ripercorrere le tappe dall’avvento dell’apinismo nel luogo, fino alle grandi avventure scientifique e la trasformazione della valle con lo sviluppo turistico del XIX° secolo.
Il centro espositivo “Tairraz” ospita il grande Museo dei Cristalli, un percorso davvero affascinante tra colori e vibrazioni, dove poter ammirare le varietà, e le caratteristiche dei cristalli provenienti direttamente dal cuore delle alpi che li custodivano nonchè una quarantina di campioni provenienti da tutto il mondo.
Una lunga storia nella quale i 450 pezzi esposti, narrano le vicende dei cristalliers, gli storici ricercatori del 1800 e delle analisi e scoperte scientifiche dei nostri giorni.