Visite guidate ad INTROD, il paese dei Papi ai piedi del Gran Paradiso
Un Comune veramente ricco quello di Introd a livello di storia, architettura e tradizione.
Una località scelta anche dai pontefici Giovanni Paolo II° e Benedetto VI° per il riposo estivo a contatto con la natura e l’aria fresca.
Si perché Introd si situa a 880 m. slm ai piedi delle Valli del Gran Paradiso!
Il suo toponimo infatti deriverebbe dalla posizione “entre eaux” (tra le acque) dell’abitato alla confluenza della Dora di Rhemes e del torrente Savara, che qui si incontrano per poi proseguire la discesa verso la Dora Baltea, fiume principale della Valle d’Aosta.
I PONTI ANTICHI DI INTROD
Per superare la profonda spaccatura tra i versanti delle montagne e per collegare le frazioni degli abitati circostanti, vennero costruiti ben due ponti, ancora visibili e percorribili.
Il primo è lo storico “ponte vecchio” del 1827 situato più in basso, rispetto al “Pont noù” ponte nuovo più alto ed inaugurato nel 1916 per permettere alle nuove autovetture di raggiungere più agevolmente il luogo ed il Castello.
IL CASTELLO DI INTROD
E’ proprio superato lo strapiombo di circa 80 metri del ponte che dopo breve distanza appare il Castello di Introd, circondato dal suo un ampio parco – Leggi qui l’approfondimento sul castello
Una costruzione suggestiva e particolare con l’antica torre al centro ed un corpo abitativo ovale detto anche a “ciambella” che la racchiude tutt’intorno.
Appartenne a una delle più antiche famiglie della Valle d’Aosta, i Signori di Bard, dai quali discesero i Sarriod che divisero il loro dominio tra Introd e Saint Pierre per volere dei Conti di Savoia.
Il castello subì due rovinosi incendi tra la metà e la fine del 1800, ciò giustifica l’attuale forma architettonica particolare e soprattutto la decorazione interna, frutto dei lavori di rifacimento del maniero attuati tra il 1912 e il 1915 dall’architetto Chevalley di Torino.
L’interno è un richiamo continuo dei diversi castelli medievali e rinascimentali valdostani, quali ad esempio Fénis, Issogne ed altri ancora, seguendo il gusto ecclettico, un tempo di moda.
ARCHITETTURA RURALE: la Ôla e i granai del XV° sec.
Nelle immediate vicinanze del castello non possono sfuggire allo sguardo, due mirabili opere di architettura di tadizione molto antica: i preziosi granai originali in larice della metà del XV° sec. con serrature originali in ferro battuto, e appena più a valle la “Ola”, ovvero l’ala del castello, un ricovero per il bestiame, le scuderie ed i fienili.
Una costruzione imponente in pietra con colonne portanti il bel ballatoio in legno, visibile all’esterno e sui lati finestre eleganti ad arco carenato.